L’ obbiettivo finale rimane sempre lo stesso: raccontare storie che suscitino risposte emotive e ‘conversazioni’ significative. Nel corso della storia lo Street Basket, soprattutto in USA, si è rivelato una fonte infinita di stupore e meraviglia per noi comuni mortali. Quasi impossibile da comprendere, ha generato innumerevoli libri, films e slangs. Non riesco a credere che come specie umana non possiamo elaborare un pensiero fresco e nuovi modi per comprendere il significato di questo Giocare, di questa peculiare performance che tanto attrae i ragazzi.
‘Il Basket da Strada, è il nostro mezzo per spiegare i nostri modi contrastanti di vedere il mondo e ciò a cui diamo valore. Inviamo messaggi che includono musica e ‘arte’ e una descrizione di chi siamo come esseri umani. L’ esperienza dei campetti riguarda quasi l’ esplorazione dell’ infinito e dell’ interiore allo stesso tempo; riguarda il pensare realmente a ‘chi siamo veramente?’ Senza voler sembrare vecchi hippies, la vibrazione è tutto. Sono onde sonore e onde luminose. Sono solo informazioni che colpiscono i nostri corpi. E poi le interpretiamo e diamo loro tutto questo significato. Per noi è semplicemente il concetto più bello. Ed è semplicemente connessione. Il corpo umano è sempre stato il modo con cui abbiamo cercato di connetterci con qualcosa di più grande di noi’.
Nel mondo cestistico sovraccarico di informazioni, gratificazione immediata e tecniche imposte dalla convenzione stereotipata di una società miope e chiusa che ha perso non solo la creatività, ma anche la capacità di sognare, il Basket da Strada si fa largo tra il ‘rumore’. E’ la rappresentazione di un cuore intrappolato in un conflitto, ostacolato da una complessa rete di preconcetti.
‘Una volta iniziato un viaggio, non perderti mai d’ animo. Grazie alla perseveranza, riuscirai a raggiungere il successo. A tal fine, concentrati sulla gioia del viaggio, sul momento, piuttosto che sulla meta. L’ esperienza in sé vale la pena. Il Basket da Strada ci insegna che ‘perdiamo e in questo modo, vinciamo’. Capisci che tutti gli errori, le battute d’arresto, le sconfitte e i fallimenti come atleta sono i tuoi allenatori’.
L’ essenza del Basket da Strada è la sua capacità di creare, a margine del campo, uno ‘spogliatoio’ pieno di confronto, di contenuti senza veli, dove la parola ‘competizione’ si riappropria del suo vero significato. Competizione significa ‘cercare insieme’.
‘Ti consiglio di considerare tutti i tuoi avversari come partners che si aiutano a vicenda alla ricerca dell’ eccellenza. Non si tratta di vincere ma di competere per qualcosa di più grande e più importante che battere il tuo avversario’.
Pagina dopo pagina, sfogliando il libro ci si rende conto che le immagini non sono ‘documenti’, ma piuttosto un portale per re-immaginare un altro modo di vivere e concepire il basket. Si tratta di cercare il momento in cui l’ ordinario si trasforma in grandioso. In questo senso, per me, le fotografie sono ‘magiche’, sono contenitori magici che si spingono fino al surreale, cercando di evocare l’ ineffabile e immaginare modi alternativi ‘di fare e di essere’. Il campo da basket, un luogo libero da giudizi e conformismo, dove la ‘diversità’ non è solo celebrata ma cruciale per la sopravvivenza dell’ anima.
‘Sono foto magiche che evocano nuove realtà. Un’ euforia nata dalla trasformazione di un pensiero, dalla creatività e da un nuovo modo di approcciare il basket’.
Una delle cose più importanti che ho imparato nel mio ‘viaggio da Street Baller’ è l’ importanza di stabilire degli standards per il gioco invece di numerose regole. Le regole sono qualcosa da infrangere. Gli standards sono qualcosa a cui aspirare. Mentre le società sportive stabiliscono delle regole e sperano che emergano degli standards, è meglio stabilire degli standards elevati e motivarti a raggiungerli.
‘La maggior parte delle persone gioca naturalmente per una sola cosa, vincere. Giocare secondo uno standard è il più grande segreto per il nostro successo’.
- Dave Brandt
Gli ‘standards’ non riguardano solo lo Sport ma anche la vita. Una macchina fotografica cattura un’ estate adolescenziale senza fine di alcuni ‘Street Ballers’ documentando le loro speranze, i loro sogni e le loro paure in quel fugace momento degli ‘ultimi minuti dell’ adolescenza’. Quelle estati soleggiate ed inebrianti della ‘tarda adolescenza’ che sembravano non finire mai. Non è stata messa in scena alcuna ‘scena’, non è stato stabilito alcun programma. Più parlavo con loro, più mi rendevo conto che questi ragazzi avevano più da dire di quanto la gente pensasse. Gli adolescenti e le loro opinioni vengono ignorati dalle generazioni più anziane. Quanto sono sordi ...
‘I ragazzi della mia età, non so perché, sono arrabbiati. La gente non cerca di ascoltarli e quando la gente non vuole ascoltarti, ti senti come se dovessi fare qualcosa’.
Per questi ragazzi, quel ‘qualcosa’ è il Basket da Strada. Se chiedessi a molti ragazzi come li fa sentire il Basket da Strada, ‘liberi’ sarebbe la risposta per molti di loro. Per molti di loro, è stato una costante nelle loro vite, qualcosa a cui potevano sempre rivolgersi, e non è solo lo sport che funge da via di fuga per loro, ma l’ incredibile spirito di comunità che hanno coltivato attorno ad esso.
‘La mia vita, a dire il vero, non è delle migliori ma ho le persone intorno a me che mi aiuteranno a migliorare e ad amare la vita. Voglio solo rimanere giovane’.
E in questa capsula del tempo, dove l’ infinita estate adolescenziale continua a scorrere in tutta la sua splendida luce, possono farlo. Si tratta di ascoltare davvero come vogliono essere visti.
Il Basket da Strada è solo uno strumento. È uno strumento per trovare gli altri. Chiunque siano, si riconosceranno. Di solito li definisco ‘orfani’. Gli orfani del mondo, le persone che non si sono mai ambientate del tutto in qualsiasi situazione si siano trovate. Chiunque non si senta a proprio agio, chiunque abbia difficoltà ad adattarsi alla propria identità. Per un momento mi chiedo se ci sia ancora qualcuno in questo mondo che si senta completamente a casa. Non siamo tutti orfani? È impossibile dirlo.
Vorrei che i ragazzi si rendessero conto del potere che hanno nelle loro mani e smettessero di dubitarne. Vorrei che le ‘persone’ potessero vedere di più la ‘bellezza’ e la complessità di ciò che significa essere Street Ballers in questo mondo folle.
Il campetto è un invito ad occupare spazio, sognare in grande ed ispirare altri giovani a credere che trasformare ‘un’ idea’ in un risultato concreto non è fuori portata.
‘... e nella nuda luce ho visto diecimila persone, forse più, persone che parlavano senza parlare, persone che sentivano senza ascoltare, persone che scrivevano canzoni che la voce non condivideva mai e nessuno osava disturbare il suono del silenzio.’ ...Immaginare possibili futuri. Liberi, senza alcun 'rumore'.
Uno scambio dinamico in cui ciascuno influenza l’ altro.