La direzione in cui vanno i tuoi pensieri è la direzione che tu prenderai.

Durante il nostro cammino sportivo abbiamo avuto la fortuna di incontrare tanti insegnanti da cui abbiamo appreso tecniche, pensieri e filosofie di vita. Qui vi riproponiamo alcune gocce di luce che ci sono state trasmesse.

Non si tratta di insegnarti 'come fare', ma piuttosto di come possiamo essere guide e utilizzare la nostra esperienza di vita per stimolarti, ispirarti e potenziarti affinché tu sia più consapevole nel percorso per diventare il miglior Atleta, allenatore, insegnante.

Amo il mio lavoro. Non è un lavoro se osservato con l'occhio convenzionale, è una vocazione. Onestamente, non lavoro per guadagnarmi da vivere, lavoro per fare la differenza nella vita di tutti coloro che mi 'vivono'. È un onore essere invitato a fare questo lavoro e, cosa abbastanza interessante, più mi concentro sul servire, sul dare e sul fare la differenza, più guadagno. Si tratta di creare significato in questa vita e il mio lavoro di coaching consapevole ne è una parte significativa. Se desideri un cuore pacifico e un’anima tranquilla, trova una posizione di leadership che non comprometta i tuoi principi, che sia priva di importanti contraddizioni con i tuoi ideali.


ESSERE VS FARE

'Un nonno vecchio e saggio disse a suo nipote: ‘C’è una forte lotta dentro di me, è tra due lupi. Uno che è malvagio e pieno di rabbia, odio, avidità, invidia e risentimento, e un altro lupo che è buono e ha gioia, amore, pace, speranza, verità, compassione e gentilezza.' Il nipote ci pensò per un minuto, poi chiese al nonno: 'Chi vincerà?' La risposta dell'anziano fu semplice: 'Vincerà quello che tu nutrirai'.

Come allenatore consapevole suggerisci ai tuoi Atleti che i loro pensieri possono rafforzarli o indebolirli. Hanno un'energia propria. 'La direzione in cui vanno i tuoi pensieri è la direzione che tu prenderai. Puoi controllare i tuoi pensieri e mitigare la tua sofferenza su questo pianeta, nella tua vita, nel tuo lavoro, nel tuo sport.' Bob Marley, nella sua 'Redemption Song' suggerisce che dobbiamo tutti lavorare per emanciparci dalla schiavitù mentale. Se non lo facciamo noi come leader, chi lo farà? Quando ci liberiamo dai pensieri negativi, creiamo maggiore pace, calma, fiducia e una visione più forte nella cultura sportiva della nostra squadra. Questa battaglia interiore può essere vinta perché ognuno di noi ha il potere di scelta. ... 'Pensa a come potresti alimentare i pensieri del lupo cattivo e sostituiscili con una narrativa più positiva. Ti suggerisco di pensare a ciò che ti fa sentire grato nello sport e nella vita.' ...


FISSA DEGLI STANDARDS, NON DELLE REGOLE

Per intenderci, una regola è una norma, mentre uno standard è un livello di qualità. Le regole possono essere umilianti perché riguardano esclusivamente il controllo. Quando i giovani atleti incontrano le regole, le mettono costantemente alla prova per vedere fino a che punto possono spingersi prima di essere ritenuti responsabili di averle infrante. Infiniti insiemi di regole possono essere faticosi da applicare e possono paralizzare la capacità di un allenatore nel prendere decisioni su base individuale.

Gli standard, d’altro canto, sono fonte di ispirazione. Sono qualcosa per cui lottare e da raggiungere. Si traducono in crescita, poiché gli atleti si ritengono reciprocamente responsabili nel raggiungere livelli più alti invece di abbassarsi al livello di una regola. Gli standard sono livelli di raggiungimento ai quali l'intero gruppo crede e verso cui si spinge a vicenda e di solito sono controllati all'interno del gruppo. In poche parole, le regole hanno una connotazione negativa, non infrangermi o altro, mentre gli standard sono molto più positivi: sii alla mia altezza e sarai il migliore di te stesso.


IL PERCORSO DEL CAMPIONE

Essere un campione inizia prima di qualsiasi vittoria o risultato. Essere un campione significa costruire carattere, convinzione, fiducia, e sentimento. Essere un campione significa affrontare le avversità e crescere grazie agli ostacoli incontrati lungo il cammino. Essere un campione è una scelta e non sarà mai definito da alcun risultato o campionato vinto.


ESSERE SVEGLI

Essere svegli significa prestare attenzione al presente e non lasciare che le esperienze passate o le paure future influenzino ed offuschino questo momento.


MEDITA OGNI GIORNO

Un discepolo iniziò lo studio dedicato dello Zen all'età di sessant'anni, continuando fino all'età di ottant'anni, età nella quale raggiunse l'illuminazione. Divenne poi insegnante di Zen dall'età di ottanta ai centoventi anni. Un giorno, uno studente chiese: 'Se non ho niente in mente, cosa dovrei fare?' 'Buttalo via', gli disse il vecchio maestro. 'Ma se non ho niente in mente, come posso buttarlo via?', chiese lo studente 'Ebbene', disse il maestro, 'Se non puoi buttarlo via, allora portalo fuori'.


IL CAMMINO DELLA TIGRE

La concentrazione ci impone di rallentare la nostra attività mentale. Quando siamo in multitasking, quando pensiamo a più cose contemporaneamente, le nostre menti sono in uno stato di onde cerebrali beta compreso tra diciassette e venti cicli al secondo. Con la meditazione, quelle onde cerebrali possono rallentare fino a sette-dieci cicli al secondo, un ritmo chiamato stato alfa. Tali stati alfa possono essere raggiunti, ottenuti, in un luogo tranquillo utilizzando tecniche di meditazione legate alle tradizioni orientali. Questo è fondamentalmente un semplice processo di respirazione che richiede pratica prima che la mente possa raggiungere la quiete. Devi fissare la mente sul respiro escludendo tutto il resto e tornare a quel respiro quando ne hai necessità, cosa che farai.


IL PUNTO FERMO

Se conosci l'arte della respirazione, hai la forza, la saggezza e il coraggio di dieci tigri. La mente calma e concentrata può perforare la pietra. [Ref. Mindfulness proverb] Se la tua mente è vuota, è sempre pronta a tutto, è aperta a tutto. Nella mente del principiante ci sono molte possibilità, nella mente dell’esperto ce ne sono poche. La pratica della meditazione, spesso definita 'il punto fermo', è un’abilità appresa che, una volta sviluppata, può avere un impatto non solo sulla tua leadership sul campo ma sulla tua intera vita. [Ref. Shunryu Suzuki]

Se tra gli uomini prevale lo spirito di molti nel corpo ma uno solo nella mente essi raggiungeranno tutti i loro obiettivi. Al contrario, se uno nel corpo ma molti nella mente essi non otterranno nulla di straordinario. [Ref. Nichiren Buddhism Library]


SENTIRE TE STESSO

Per iniziare, mettiti comodo seduto su una sedia o sul pavimento, ovunque tu possa essere libero da distrazioni o rumori. Chiudi gli occhi per concentrarti meglio e focalizzarti sul movimento naturale del tuo respiro. Vedi e senti il tuo respiro. Durante l'inspirazione, immagina la tua mano che solleva il respiro dal cuore, attraverso il collo, fino alla sommità della testa. Poi senti l'espirazione e immagina di spingere delicatamente il respiro indietro con la mano fino al cuore. Ripeti questo processo per diversi respiri. Se la tua mente vaga, è naturale. Dì semplicemente dentro di te 'vagando, torna indietro' e poi concentrati immediatamente di nuovo sullo schema del tuo respiro. Puoi farlo per tre, cinque, dieci o più minuti, per tutto il tempo che desideri. Questo crea un punto fermo al tuo interno, un luogo di calma interiore, chiarezza, pace e tranquillità, che diventa la base per sentirsi consapevoli.


DA PICCOLI RUSCELLI NASCONO GRANDI FIUMI

L'effetto River, (fiume) River è un acronimo che sta per rilevante, ispirato, apprezzato, responsabilizzato e rispettato. (Relevant, Inspired, Valued, Empowered, and Respected) Se utilizzato correttamente, cambierà l’ambiente rendendolo più connesso, interessato, produttivo e cooperativo. Una volta capito, puoi espandere le tue abilità utilizzando il River.


SENTIRE LA POTENZA DELLE ONDE

Molti, molti anni fa, viveva un famoso lottatore che era immensamente forte ed esperto nell'arte del wrestling. Quando lottava in privato, vinceva sempre, anche quando lottava con il suo insegnante, ma negli incontri pubblici era terribilmente timido tanto che i suoi stessi studenti lo battevano. Il lottatore sentì che avrebbe dovuto visitare un maestro Zen e chiedere aiuto. Un insegnante Zen errante si trovava in un piccolo tempio lì vicino per un breve periodo, così il lottatore andò a trovarlo e gli raccontò la sua situazione. Il maestro consigliò al lottatore di rimanere nel tempio per la notte, dicendogli questo: 'Immagina di non essere più un lottatore che ha paura, ma piuttosto di essere le onde potenti e impetuose del mare. Sei onde enormi che sono in grado di spazzare tutto davanti a loro e distruggere tutto sul loro cammino. Tieni questa visione nella tua mente e sarai il più grande lottatore di qualsiasi paese.'

L'insegnante andò a letto, nel frattempo, il lottatore si sedette in meditazione cercando di immaginare se stesso come grandi onde. Molte cose diverse gli passarono per la mente, ma alla fine si rivolse sempre di più alla sensazione di essere le onde. Man mano che l'ora diventava sempre più tarda, le onde diventavano sempre più grandi. Le onde spazzarono via i fiori nei vasi, perfino la statua del Buddha nel santuario fu invasa dalla loro forza. Prima dell'alba, il tempio non era altro che il flusso e riflusso di un mare enorme. Il mattino seguente, l'insegnante trovò il lottatore che meditava con un debole sorriso sul volto. 'Adesso niente può disturbarti', disse il maestro, dando una pacca sulla spalla del lottatore. 'Sei diventato come quelle onde. Spazzerai tutto davanti a te.' Lo stesso giorno, il lottatore partecipò alle gare di wrestling vincendole tutte. Da quel giorno nessuno è riuscito a sconfiggerlo.

Questo passaggio riguarda la potenza della mente e come visualizzare qualcosa come se fosse reale per aiutarla a crescere.


IL SE' AUTENTICO

Molto tempo fa, un noto insegnante Zen era a capo di una grande cattedrale nella città di Kyoto. Un giorno, il governatore di Kyoto andò a far visita per la prima volta al maestro Zen. L’assistente del governatore presentò il suo biglietto da visita che recava la scritta 'Kitagaki, Governatore di Kyoto'. 'Non ho affari con una persona del genere', disse il maestro Zen all’uomo del governatore. 'Digli che se ne vada di qui’. L'uomo tornò con il biglietto scusandosi. 'E' stato un mio errore', disse il governatore e, prendendo una matita, cancellò le parole 'Governatore di Kyoto'. ‘Va’ e chiedilo ancora al maestro’. 'Oh, è Kitagaki?' chiese l’insegnante quando vide il biglietto. 'Voglio vederlo'.

La lezione per noi in questo passaggio è quella dell’umiltà, dell’assenza di ego e dell’autenticità.


IL TESORO E' GIÀ DENTRO

Un viaggiatore andò a visitare un maestro Zen in Cina. Il maestro chiese: 'che cosa cerchi?' 'L’illuminazione', rispose il viaggiatore. 'Hai la tua sala del tesoro. Perché cerchi un tesoro fuori?’, rispose il maestro. 'Ma dov'è il mio tesoro?' Si chiese confuso il viaggiatore. L’insegnante rispose: 'quello che chiedi è il tuo tesoro'. In quel momento il visitatore fu illuminato. Da quel giorno in poi esortò i suoi amici ad 'aprire la propria casa del tesoro e usare i tesori che si trovano al suo interno'.

Un'interpretazione di questa lezione è che spesso cerchiamo il bello, l'importante, all'esterno quando in realtà lo abbiamo già dentro di noi ma non riusciamo a notarne la presenza.