Quando l'infinito spirituale si perde all'orizzonte, la società umana ha smarrito la bellezza dell'IO a beneficio dell'oscuro.
Pubblichiamo in lingua italiana il nostro libro 'The Door of Knowing' [Ho visto l' Aldilà] che è stato pubblicato solo in lingua Inglese in quanto il momento storico lo chiede e vorremmo dare un momento di riflessione nel caotico e apocalittico mondo che ha iniziato a palesarsi dinanzi a noi.
Evidenziati in Colore grigio = parte di contenuti di libri precedenti nostri o di altri Autori. Colore verde = il visto oltre la dimensione conosciuta.Begin Chapter 1
Potevo sentire la musica risuonare ad ogni angolo di strada, il Mondo era vivo.
Non so se fortuna o sfortuna sono termini adatti o restano meri vocaboli semplici da usare per restare nel linguaggio alchemico, ma mi permetto di inserirli in un pensiero che vado a presentare in forma scritta. Non vuole essere altro, solo una presentazione scarabocchiata di un letto, visto e a volte tradotto, si tradotto perché l’ immagine non sempre appare ‘chiara’. Acquisire coscienza di una realtà futura attraverso stimoli sensoriali ad ampio spettro può essere percepita dai più come ‘impossibile’, ‘impensabile’ e questo ti colloca piè pari sul podio dello ‘strano imbarazzo’, in fondo il ‘credo solo se vedo’ non aiuta chi professa valori invisibili agli occhi dei molti ma colti profondamente dall’ Anima pura di chi la possiede. Per comprendere questo saggio dovremmo fermarci ad analizzare molto bene il significato di spiritualità - contrariamente all’anima vegetativa e sensitiva, l’anima umana, che è spirituale, sussiste per sé, e viene infusa in una materia sufficientemente disposta; viene creata da Dio e per sua natura è incorruttibile e immortale - dove, ed è pensiero di parte, questa astrazione viene inserita oltre l’aspetto religioso che erroneamente molti assemblano come unico attinente al vocabolo, ed espressa nel suo senso più lato essendo l’ uomo spirituale di suo in quanto la sua Anima è spirituale, cioè non esaurisce la sua realtà nell’ informare la materia prima, il corpo, ma ha un suo essere, una sua esistenza propria indipendente dalla materia, e come tutte le forme sostanziali, dà l’ essere alla materia. Mentre dunque negli altri corpi ciò che esiste, la sostanza, è soltanto il composto di materia e forma, nella persona umana ciò che esiste è certamente il composto, ma l’ esistenza appartiene prima di tutto e originariamente all’ anima, che va quindi considerata come una forma sostanziale sui generis, una forma sussistente. Se posso affermare questo concetto come vero, allora vero diventa la possibilità per alcuni di vedere oltre la dimensione in cui siamo, e si è, soliti osservarsi, confrontarsi, interporsi; si entra in un qualcosa che per ‘fortuna o sfortuna’, ‘dono o maledizione’ diventa parte del tuo vivere, del tuo essere, del tuo divenire, vedere, ascoltare e cercare di comprendere. Come, perché e quando nasce il nesso dimensionale non trova risposta, almeno non in me, ma accade ed il suo verificarsi diventa tangibilità in un istante futuro, un’ immagine immediata che rarissimamente dona certezza dell’ attimo certo del suo verificarsi, ma certezza è il suo concretizzarsi. Anni di immagini, anni di detto, anni di manifestarsi puntuali come il ticchettio di un orologio a pendolo che scandisce il passare del tempo.
Ognuno di noi interpreta la spiritualità in modo differente. Alcuni la percepiscono semplicemente come credere in Dio partecipandone attivamente in maniera organizzata col solo intento di apparire, [Stupente la processione verso la cattedrale religiosa ove moltitudini di contraddizioni si accodano a vetrina del 'dovuto' a mostrare ciò che l’oggettivo urlando nega. Ecco cogliere nel ritratto sociale l’ aridità dell’ anima che descrivo in precedenza, che dipingo nella mia copertina, di cui probabilmente il lettore ne urlerà disprezzo ma altrettanto tangibile resta il fatto oggettivo che ancorché non voluto vedere, resta mobile nel quotidiano vissuto. Basta camminare per strada per coglierlo. Dal mio Libro La Vita, lo Sport e il suo Stercus] altri la traducono in esperienze che li aiutano a entrare in contatto con il loro sé spirituale attraverso la riflessione tranquilla, il tempo nella natura, la preghiera privata, lo yoga o la meditazione. Molti si identificano come spirituali ma non religiosi. Qualunque sia la filosofia che viene adottata resta certa l’ esistenza di un istinto verso la spiritualità che sembra essere profondamente radicato negli esseri umani. Non possiamo fare a meno di porre grandi domande: la ricerca rileva che anche gli scettici religiosi dichiarati non possono soffocare la sensazione che ci sia qualcosa di più grande del mondo fisico che vedono. Mentre il cervello elabora le esperienze sensoriali, cerca naturalmente degli schemi, il nostro sé cosciente spesso cerca un significato in quegli schemi. Come in tutto ciò che vivo, inteso in senso lato, non seguo schemi mentali preconfezionati ma lascio la mente libera di creare, confezionare il proprio sentito senza dover per forza trovare una spiegazione. E’, semplicemente è, accade, succede e a me non resta che ‘assaporare’ il momento che per qualche motivo sconosciuto ai più mi porta per mano in un tempo successivo. Un tempo che legge solo me stesso e raramente si accompagna a chi è legato al mio essere. Legge l’ Anima e ne scandisce in maniera perfetta il percorso di domani. Così, all’ improvviso, senza scadenze o apparente motivo, mi ritrovo in immagini semplici e a volte complesse che spiegano cosa mi si presenterà, in un momento ancora indefinito, sul sentiero della vita.
The Door of Knowing, lo ‘storytelling’ di un vedere sempre più ‘pressante', acritico e tale vuole restare. Quei pochi che hanno avuto modo di addentrarsi un po’ di più nel mio IO hanno avuto modo di ‘conoscere’ la spiritualità di un’ Anima e del suo cammino sino ad oggi. Un percorso con molte certezze, una sicurezza derivante dall’ aver visto oltre, di aver parlato con quel mondo di fantasia per tanti ma molto concreto e vero se si riuscisse semplicemente a spostare la tenda scura che nasconde il segno. Narro di un viaggio speciale che affronto da molto, in positivo e in negativo purtroppo, ma immancabile nel suo lapidario concretizzarsi. Mi vedo oltre il tempo per come conosciuto e mi siedo in attesa dell’accadimento, che mai si nega, senza una possibilità d’ intervento. Ma credo che sia dovuto al fatto che mi si imponga la visione di libertà, non di felicità e se leggessimo questo come concetto cardine della vita terrena forse capiremmo un po’ di più il senso della vita tanto cercato a parole. Una lettura adatta se in possesso di una certa mentalità in quanto necessita una sorta di chirurgia spirituale per addentrarsi in un mondo di meraviglia dove le porte sono meramente passaggi tra due vissuti, nessuna barriera, solo un passo a mezzo; un vissuto di espressione chiara e estremamente semplice dove l’ Anima sorride in luce e chiarezza, l’altro spento in una narrativa di sicumera arroganza e prostituzione morale.
Salgo verso la luce in compagnia di ‘Amici’ di ieri, esco dalla dimensione conosciuta in senso convenzionale e mi ritrovo sul bordo di un giardino fiorito, verde, illuminato di luce intensa. Scorgo figure in bianco che parlano felici e domando … ‘come funziona?’